La pelle al sole: come proteggerla?
Il sole ha effetti benefici sul nostro organismo in quanto stimola la sintesi di vitamina D e migliora il tono dell’umore (produzione di endorfine). La dermatite atopica circa dopo 2 settimane di esposizione migliora del 70% nonostante un possibile iniziale peggioramento.
Purtroppo però sono tanti i danni che l’esposizione al sole senza protezione provoca:
- danni cutanei come scottature, modificazione di venuzze e capillari con comparsa di angiomi (azione angiogenetica del sole), eritemi (pericolosi soprattutto nei bambini), ispessimento della pelle con conseguenti cheratosi seborroiche, comparsa di macchie, degenerazione di elastina e collagene (due proteine che danno elasticità e sostegno alla pelle) con perdita di tono del derma e formazione di rughe profonde
- danni biologici dovuti allo stress ossidativo
- danni agli occhi come congiuntiviti, cheratiti, catarrata. In questi casi la prevenzione è indossare occhiali da sole con lenti omologate in grado di filtrare UVA e UVB
- danni da immunosoppressione come comparsa di lesioni da Herpes
È quindi bene proteggersi con un trattamento solare scelto tenendo conto del tipo di pelle, del fototipo, della capacità riflettente di sabbia, acqua e neve, delle latitudini (maggiore è l’inclinazione del sole più atmosfera i raggi devono attraversare e più sono filtrati) e delle altitudini (più siamo in alto e minore sarà lo strato di atmosfera schermante) alle quali ci si esporrà.
Anche la pelle a fototipo scuro ha bisogno di protezione. Magari non si arrossa, ma subisce ugualmente alcuni effetti nocivi del sole come l’invecchiamento precoce.
È bene ricordare che l’abbronzatura non protegge dai danni del sole per cui bisogna continuare ad applicare il solare che,oltre a proteggere, previene la disidratazione della pelle.
Non dimenticare di proteggersi dal sole non solo in spiaggia, al mare, al lago e in montagna, ma anche durante qualsiasi attività lavorativa e/o sportiva svolta all’aria aperta.
Evitare, a qualsiasi età, di esporsi nelle ore centrali della giornata (tra le ore 12 e le ore 16) poiché in questo periodo l’irraggiamento solare è all’apice della sua intensità.
Spesso si sottovaluta l’uso di filtri solari durante l’assunzione di farmaci. Infatti molti sono fotosensibilizzanti come analgesici, antiaritmici, anticonvulsivanti, antibiotici, antipertensivi, diuretici e altri. Può capitare che un iperteso trattato farmacologicamente manifesti arrossamenti persistenti e non si capisca il motivo: può essere stata l’esposizione al sole, anche solo durante l’uscita per fare la spesa.
Se siete in vacanza, al rientro dalla spiaggia, avere cura di idratare la pelle di viso e corpo con latti e/o creme idratanti e lenitive, subito dopo la doccia.
Importanti sono anche l’alimentazione ricca di frutta e verdura dal colore arancione come carote, albicocche, meloni e pesche ricche in beta carotene, precursore della vitamina A e l’integrazione alimentare con sostanze antiossidanti che proteggono la nostra pelle da disidratazione e fotoinvecchiamento durante l'esposizione solare.
I raggi UV del sole dai quali è salutare proteggersi sono gli UVA e gli UVB poichè arrivano sulla superficie terrestre e producono effetti a livello cutaneo e sottocutaneo. Gli UVC sono invece filtrati dall’ozonosfera.
Gli UVA costituiscono il 95% dei raggi UV e raggiungono la terra anche in giornate nuvolose. Riescono ad attraversare il vetro e a penetrare in profondità la pelle fino al derma. Sono responsabili della produzione di radicali liberi che causano fotoinvecchiamento (rilassamento della pelle, perdita di tono e comparsa di rughe profonde), allergie (rossori, prurito, dermatite solare), macchie e tumori della pelle.
Gli UVB rappresentano il 5% e sono bloccati da vetro e nuvole. Fanno produrre melanina al melanocita (tintarella) ma sono anche causa di scottature ed eritemi solari.
Come scegliere un solare
Il fattore di protezione indica che la quantità di UV in grado di provocarci eritema è 10 volte maggiore rispetto a quella senza protezione. In realtà però non sappiamo quanto tempo ci mettiamo.
Il trattamento solare deve possedere una capacità filtrante degli UVA pari a 1/3 della sua capacità filtrante degli UVB.
I filtri contenuti nel solare devono essere fotostabili ovvero devono cambiare forma per modificare la luce ma non devono rompersi perché oltre a non proteggere potrebbero reagire originando radicali liberi.
La formulazione dev’essere resistente o molto resistente all’acqua.
In presenza di acne è importante usare una formulazione specifica che abbia un’azione sebo-regolatrice e leggermente esfoliante per evitare un peggioramento dovuto a inspessimento della pelle e occlusione dei pori.
Come usare correttamente un solare
applicarlo uniformemente e in abbondanza (2mg per cm2) 30 minuti prima dell’esposizione e rinnovarlo ogni 2 ore: asciugamano, lettino, abbracci lo portano via
distribuirlo bene anche su orecchie, naso, labbra, mani, dorso dei piedi, cuoio capelluto (se sei calvo) e dietro al collo, anche aiutandosi con uno specchio
Bambini
La pelle dei bambini non è completamente sviluppata come nell’adulto, è secca e meno protetta poiché i melanociti non sanno ancora produrre melanina. Le loro ghiandole sudoripare non sono attive per la dispersione del calore quindi la termoregolazione non è efficace e sussiste il rischio di incorrere in un “colpo di calore”.
I bambini non dovrebbero essere esposti al sole al di sotto dell’anno di età. Fra 1 e 3 anni dovrebbero essere sempre protetti con creme e/o latti a filtro totale mentre oltre i 3 anni è possibile ridurre l’indice di protezione dopo i primi giorni di esposizione.
Se il bambino soffre di atopia è bene scegliere un solare con schermo fisico.
La nostra pelle mantiene traccia di tutti i raggi ricevuti durante l’infanzia quindi maggiore è l’esposizione maggiore sarà il rischio di comparsa di tumori della pelle in età adulta.
Oltre al corretto utilizzo del solare è importante far indossare ai bambini cappellino con visiera, occhiali da sole con lenti in grado di filtrare UVA e UVB (etichetta CE) e maglietta asciutta (una maglietta bagnata lascia filtrare gli UV).